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Cara Morena Funari, “la morte è ‘na Livella”

“Mica potevo seppellire Gianfranco in un cimitero qualunque”. Da questa dichiarazione di Morena Funari a Domenica Live, scopriamo che per lei esistono ancora i morti di “Serie A” e di “Serie B”. Un ripasso della “Livella” di Totò non le farebbe male.
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"Mica potevo seppellire Gianfranco in un cimitero qualunque". Da questa dichiarazione di Morena Funari a Domenica Live, scopriamo che per lei esistono ancora i morti di "Serie A" e di "Serie B". Un ripasso della "Livella" di Totò non le farebbe male.

Una premessa è d'obbligo, prima di cominciare a parlare di quanto visto poco fa in diretta a Domenica Live. E' soprattutto nel rispetto della memoria di Gianfranco Funari, del grande uomo di valore che è stato, simbolo molto spesso di una giustizia espressa con il ragionamento veemente e viscerale, con i suoi coloriti epiteti che puntavano dritto al cuore di ogni questione, che oggi c'è da ritenersi quantomeno indignati dalle dichiarazioni della vedova, Morena Zapparoli Funari.

Ho voluto dei funerali da 18mila euro perché a Gianfranco Funari mica lo potevo seppellire in un cimitero qualunque?

Anche lo studio ha un sussulto quando la vedova Funari proferisce queste parole. E come potrebbe essere altrimenti? Usare una dichiarazione del genere, in televisione, vuol dire rimarcare un concetto che già Antonio De Curtis, artisticamente Totò, esprimeva magistralmente con la sua "A Livella", una gemma immensa  nel patrimonio della poesia italiana.  Morti di categoria superiore ed inferiore non ne sono mai esistiti, lo sapeva bene anche Gianfranco Funari.

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