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Cancellato Scala Mercalli: “La Rai non vuole raccontare verità diverse da quella di Renzi”

Luca Mercalli ha commentato la cancellazione del suo programma ‘Scala Mercalli’. Il climatologo è convinto che i motivi della decisione presa dalla Rai siano da ricercarsi nell’aver sostenuto posizioni diverse, rispetto a quelle del governo in carica.
A cura di Daniela Seclì
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Continuano a suscitare dibattito i provvedimenti della Rai, riguardo i palinsesti. Si era appena lievemente placata l'indignazione per la rimozione di Bianca Berlinguer dalla direzione del Tg3, che nasce una nuova polemica. Tra i programmi che non andranno più in onda, infatti, c'è ‘Scala Mercalli‘ del climatologo Luca Mercalli.

Un contenitore caratterizzato da documentari realizzati in giro per il mondo, che stava molto a cuore a quella fascia di spettatori che si interessano della salvaguardia dell'ambiente. Così, la Federazione italiana dei media ambientali e una petizione su Change.org stanno già chiedendo la messa in onda della trasmissione. Intervistato da ‘L'espresso', il presentatore ha spiegato quali crede siano i motivi che hanno spinto la Rai a cancellare il suo programma:

"Abbiamo trattato argomenti che sono scomodi per qualsiasi governo, e il governo Renzi non fa certo eccezione. Basterebbe dire che siamo andati contro le trivelle e le grandi opere, e a favore di un'agricoltura sostenibile".

Raggiunto da ‘Il fatto quotidiano' ha ribadito:

“È evidente che la scelta di chiuderci è dovuta al fatto che non fossimo allineati alle posizioni dell’esecutivo di Renzi su tanti temi, come le trivelle o la Tav, il cemento e le grandi opere. Stanno trasformando l’epurazione in una scienza: fanno interventi mirati e chirurgici per non sollevare polemiche, come negli editti di Berlusconi”.

E ha aggiunto: "È chiaro che ai nuovi vertici di viale Mazzini non piace che si facciano trasmissioni che raccontano una verità diversa da quella del governo in carica, peggio che mai se con dati ed evidenze scientifiche. Questo abbiamo fatto e la nostra colpa, da quanto capisco, è di non aver solo allungato il microfono per raccogliere l’opinione del politico di turno, ma aver osato sposare una tesi corroborata da dati di valore scientifico. […] Abbiamo preso posizioni nette su molti temi. Le trivelle, in primis. Ma anche la legge sul consumo di suolo che stenta ad arrivare, l’energia, le grandi opere. Forse l’informazione che vogliono è quella che si ferma a registrare le varie posizioni in campo. Magari pensano che sia meglio affidare certi temi delicati a conduttori e giornalisti che non ne sanno molto e per questo si devono limitare ad allungare il microfono e registrare le posizioni prevalenti".

Mercalli: "Alla Rai costavo 57mila euro lordi, non hanno cancellato il programma per i costi"

Riguardo al compenso che percepiva, ha dichiarato: "È la prima volta che lo dico. Nell’ultimo contratto costavo euro 57mila, lordi. Per sei puntate che hanno la preparazione di un anno, comprese le trasferte, i servizi fatti fuori etc. Diciamo che era un lavoro di grande soddisfazione professionale ma con il quale io non mi arricchivo né spogliavo la Rai. Avevo un compenso da buon impiegato. Però è bene che si sappia, perché non è certo il costo a motivare la chiusura del programma".

Mercalli: "Daria Bignardi? Mai ricevuto una sua telefonata"

Infine, Luca Mercalli ha spiegato di non essere mai stato contattato dalla direttrice di Rai3 Daria Bignardi"Non ho mai parlato con la nuova direttrice. Mai ricevuto una telefonata, una mail, una richiesta di colloquio. Niente di niente di niente. Su un tema di attualità come i problemi ambientali mi sarei premurato di fare un confronto con chi li ha trattati fino al giorno prima. È questa superbia che non capisco".

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