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Brosio in lacrime per lo scherzo del finto Papa: “Non volevo andasse in onda”

Ospite di Barbara D’Urso a Domenica Live, Paolo Brosio racconta di aver impiegato un anno prima di firmare la liberatoria che avrebbe permesso la messa in onda dello scherzo ai suoi danni organizzato da Le Iene. Ha deciso di farlo solo in cambio di aiuto per una buona causa.
A cura di Stefania Rocco
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Non ha ancora superato la delusione legata allo scherzo ai suoi danni da parte di “Scherzi a parte” Paolo Brosio che, ospite di Barbara D’Urso a Domenica Live, ammette di essere ancora scosso in merito a quanto accaduto. Lo scherzo del finto Papa lo ha sconvolto al punto che, sebbene dal momento della registrazione sia trascorso un anno, Brosio si commuove ancora. Le sue lacrime di fronte alla riproposizione video di quanto accaduto dimostrano che la sua delusione è sincera. Ed è infatti con candore che Brosio ammette di aver acconsentito a firmare la liberatoria per la messa in onda dello scherzo solo dietro la promessa di Davide Parenti, autore de Le Iene, di sponsorizzare un progetto che a Paolo sta molto a cuore: quello volto alla costruzione del primo presidio ospedaliero di Medjugorje, un orfanotrofio che Brosio ha intenzione di costruire e per il quale ha bisogno di fondi. La finta telefonata di Francesco, che tante polemiche ha sollevato ai danni de Le Iene, sarebbe rimasta in un cassetto se il programma non si fosse offerto di sponsorizzare la raccolta fondi per l’orfanotrofio voluta da Brosio. Intervistato dalla D’Urso e ancora in lacrime, Paolo ha spiegato:

Per un convertito come me, la telefonata di un Papa come Francesco vuol dire tutto. Prima di quella c’è stata l’intervista nella quale raccontavo la mia vita e il mio incontro con la Fede ed ero già molto commosso. Quello è stato il colpo di grazia. Non si gioca con la Fede, per me è fondamentale. Ho acconsentito a firmare la liberatoria per la messa in onda dello scherzo solo dietro la promessa di Davide Parenti di sponsorizzare la raccolta fondi per la costruzione di un orfanotrofio che mi sta molto a cuore. Pubblicherà le specifiche sulla pagina Facebook de Le Iene. Se non lo avessero fatto, non avrei permesso che il mio scherzo fosse mandato in onda.

La rete si mobilita per Brosio affinché Papa Francesco lo chiami davvero

Barbara ha manifestato solidarietà a Brosio così come fece la rete intera all’indomani della messa in onda. Ci si augura che Papa Bergoglio telefoni davvero a Brosio sebbene il giornalista ammetta che, gli dovesse ricapitare una cosa del genere, sarebbe portato a non credere alle sue orecchie col rischio di chiudere il telefono al vero Papa questa volta.

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