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Boncompagni, il ricordo di Costanzo e Baudo: “La tv di oggi? Non gli interessava più”

Maurizio Costanzo e Pippo Baudo sono stati tra i primi a rendere omaggio a Gianni Boncompagni, un “pilastro” della tv e della radio italiana.
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Gianni Boncompagni è morto oggi, a 85 anni, a Roma. Innovatore della televisione di intrattenimento italiana, autore di programmi come "Alto gradimento", "Domenica In" e "Non è la Rai", tra gli altri, è stato senza dubbio personaggio, nel bene e nel male, sempre al centro del dibattito televisivo del nostro Paese. Compagno e pigmalione di Raffaella Carrà, scopritore di Ambra Angiolini, Boncompagni era anche memoria storica della televisione italiana, proprio come Maurizio Costanzo e Pippo Baudo, due di quelli che in queste prime ore dalla scomparsa hanno voluto ricordarlo.

Il ricordo di Maurizio Costanzo

All'Ansa, Costanzo ha dichiarato: "Nel ricordo di Gianni Boncompagni, penso agli anni trascorsi insieme lavorando in radio, alla sua intelligenza e alla sua ironia".

Baudo: "Un pilastro e un grande amico"

Baudo ha reso onore a quello che definisce "un pilastro" e sempre all'agenzia ha dichiarato: "Gianni Boncompagni è stato un pilastro, ha segnato la storia della radio e della tv", a soprattutto ha ricordato come per lui fosse innanzitutto "un grande amico. Con ironia e creatività ha rivoluzionato la radio con Renzo Arbore, con ‘Alto gradimento' che era una trasmissione modernissima. Penso ai tanti personaggi che ha inventato. Poi, quando si è dato alla tv – ricorda ancora Baudo – ha portato la sua cifra anche sul piccolo schermo. È stato un grande scenografo, un eccezionale regista, un abile creatore di effetti. E non dimentichiamo che ha scritto anche tante nelle canzoni". Insomma, spiega il conduttore "è stato un talento multiforme, sempre spiritoso, ironico e autoironico. Negli ultimi tempi aveva scoperto il fascino della musica classica, aveva una discografia ricchissima, ascoltava von Karajan seguendolo su uno schermo gigante. La tv di oggi non gli interessava più, non la guardava, non era nelle sue corde".

Renzo Arbore: "Amicizia provvidenziale"

"Un'amicizia provvidenziale", l'ha definita così Renzo Arbore che conobbe Boncompagni a 25 anni dando vita a uno dei momenti d'oro della radio italiana: "La nostra amicizia è nata quando avevamo all’incirca 25 anni. Un’amicizia non conclusa ora che eravamo più vicini agli Ottanta che ai Settanta come diceva sempre lui con il suo straordinario spirito toscano. Per me è stata un’amicizia provvidenziale – ha aggiunto Arbore all'Ansa – spero lo sia stato anche per lui. Ci conoscemmo ai tempi di quando frequentavamo il corso di maestro programmatore, eravamo compagni di banco. Aveva una visione moderna della vita, un senso d’umorismo all’avanguardia. Una visione che lo ha portato a rivoluzionare la radio e la tv. Spero di essergli stato utile con il mio atteggiamento più riflessivo e romantico – ha concluso – ma altrettanto teso a rivoluzionare la radio e la tv”.

Ambra: "Un genio anche nel salutarci"

Ambra Angiolini, scoperta da Boncompagni grazie a "Non è la Rai", ricorda così il suo Maestro su instagram:

Se n'è andato il giorno di Pasqua ….è stato un genio anche nel salutarci. Grazie da una ragazzina normale che tu hai fatto in modo che crescesse con il coraggio di essere diversa da tutto, nel bene e nel male . Sei ovunque.

Fiorello: "Gli dobbiamo tutti qualcosa"

Anche Fiorello ha voluto ricordare Boncompagni: "Tutti noi che siamo nati con la radio dobbiamo qualcosa a Gianni Boncompagni. L'ironia lo ha accompagnato fino agli ultimi giorni del suo cammino. Grazie, grazie di tutto Gianni… W la Radio!"ha dichiarato all'ANSA, ricordando come ai tempi della trasmissione Viva Radio2, condotta con Marco Baldini, "ci stimava e ci seguiva con affetto ma ci ricordava, sempre sorridendo sornione, che eravamo secondi".

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