Anticipazioni “I fantasmi di Portopalo”, la seconda e ultima puntata del 21 febbraio

Torna in onda in prima serata su Rai1 la miniserie in due puntate “I fantasmi di Portopalo” con Beppe Fiorello. Dopo il successo, in termini di ascolti, del primo appuntamento, l’attore torna in prima prime per il capitolo conclusivo della serie.

La fiction di Fiorello racconta una tragedia del mare dimenticata. Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre del 1996, il battello F174, carico di migranti provenienti da paesi quali India, Pakistan e Sri Lanka, naufragò a poche miglia dalla località Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa. Si tratta della più grande tragedia navale verificatasi nel Mediterraneo dopo il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013. Nella tragedia di Portopalo persero la vita 283 persone. La prima puntata della mini fiction è andata in onda il 20 febbraio 2017, producendo ottimi risultati di ascolto. Ma vediamo che cosa accadrà nel corso del secondo e ultimo episodio.

Il successo de “I fantasmi di Portopalo”

Mentre Saro – il personaggio interpretato da Fiorello torna a casa, viene inseguito e speronato da due motociclisti che lo spingono giù dalla scogliere. Il pescatore si salva solo per miracolo. Di fornte a questo episodio e a quelli che stanno sconvolgendo la sua famiglia, l’uomo comincia a esitare. Emanuele viene cacciato dal parroco della sua chiesa durante le prove di musica. Meri, invece, si vede costretta a sopportare l’umiliazione legata alle dicerie secondo le quali il padre si sarebbe fatto pagare dal giornale in cambio di una spinta utile alla figlia a fare carriera nel mondo del cinema. Infine Lucia, insegnante di scuola media, scopre che alcuni genitori avrebbero chiesto il suo allontanamento dall’istituto scolastico all’interno del quale insegna.

Saro intende mollare, ma sua moglie lo persuade a fare il contrario. La coppia è decisa ad andare avanti fino a quando sarà ritorvato il relitto della nave fantasma. Intanto Sanna riesce a rintracciare Shakoor, un indiano sopravvissuto alla tragedia. Durante l’incontro con l’uomo, Fortunato comincia a ricordare il naufragio e in che modo sia riuscito a scamparvi. I tre riescono a farsi finanziare un minisommergibile che, infine, riesce a catturare le immagini del relitto, ritrovato nella stessa posizione indicata da Saro. L’uomo dimostra, così, di avere avuto ragione quando sosteneva che i corpi dei 283 migranti che persero la vita in quella tragedia fossero rimasti intrappolati nelle reti dei pescatori che li avevano ributtati in mare nel timore di ritorsioni da parte del mondo politico.