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Amore criminale, storia di Fatime e Senade: uccise da chi amavano

La storia di Fatime e Senade Selmanaj, due donne di origini kosovare uccise a sangue freddo da Veli, marito e padre, il 16 ottobre 2013 a Pescina. L’uomo era solito violentare le figlie e picchiare la moglie.
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Seconda puntata di Amore Criminale ancora una volta nel segno del racconto di denuncia, storie di donne vittime di violenze. Barbara De Rossi, Veronica De Laurentiis e gli interventi in studio degli ospiti Leo Gullotta, Anna Costanza Baldry, Resmje e Fetah Selmanaj, sorella e fratello di Senade, cui si racconterà la storia. Fatime e Senade Selmanaj sono due donne di origini kosovare rifugiatesi in Italia dopo lo scoppio della guerra nel loro paese. Vittima di violenze sessuali del padre Veli, Senade dopo anni di silenzio racconta tutto a sua madre, una serie di abusi cui vengono sottoposti anche i fratelli e le sorelle. Grazie all'aiuto di sua madre, denuncia tutto ai carabinieri, la cosa si concluderà tragicamente il 16 ottobre 2013, quando Veli tenderà un agguato a colpi di pistola ad entrambe, uccidendole a sangue freddo.

La puntata avanza con le ricostruzioni della storia, Leo Gullotta parte degli atti giudiziari del caso di Fatime e Senade Selmanaj, come una sorta di narratore della storia. Quando muoiono, Fatime ha solo 48 anni e Senade, soltanto 19. È un inferno in terra quello di questa famiglia, i fratelli picchiati, le sorelle stuprate, con il male che avevano praticamente in casa. Era Veli, mite lavoratore all'esterno, ma tra le mura domestiche dispotico, tiranno e padre padrone. Fatime e Senade lavoravano in una fabbrica ortofrutticola, lavoravano duramente, accettando anche di fare i doppi turni per riuscire a portare il necessario per la casa.

Veli, il marito di Fatime e Senade nella ricostruzione Rai
Veli, il marito di Fatime e Senade nella ricostruzione Rai

Scorrono le testimonianze dei fratelli e delle sorelle rimaste in vita alla follia di Veli. L'uomo abusava delle ragazze di casa quando la madre non c'era, di continuo. Resmije, sorella maggiore, si ribellò a suo padre: "Dirò tutto a mamma". Ma il padre: "Una volta che tua madre lo saprà, i tuoi fratellini vivranno senza madre". Una minaccia chiarissima. Resmije arriverà anche a prendere una tragica decisione, tentare il suicidio. Sarà Senade, la seconda figlia di cui Veli abusa, a raccontare tutto a sua madre. La violenza su di lei inizia già da bambina ed anche sulla terza figlia femmina Blerta, che ha solo cinque anni, Veli arriverà ad abusare di lei.

Il racconto si farà sempre più efferato, atroce. Storia di violenze continue, di pestaggi per qualsiasi motivo ed ogni qual volta Veli verrà contraddetto. Una storia di dolore e di una solidarietà silenziosa tra sorelle, terribile ed angosciante. E quando uno dei fratelli, Pheta, si mette in mezzo per difendere la madre e la sorella dall'ennesimo pestaggio dell'uomo, la pagherà molto cara. Veli, infatti, laverà il suo affronto con un gesto ancora più plateale, ricordandogli chi comanda in casa. Una punizione esemplare. Terrificante. Una minaccia con un coltello alla gola. Pheta sarà il personaggio chiave della vicenda, racconterà a sua madre di aver visto Veli violentare Senade. Da quel momento inizieranno gli eventi che porteranno al tragico epilogo.

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