313 CONDIVISIONI

Alessandra Borgia si difende: “Nessuna sceneggiata, non ho fatto nulla di male”

La giornalista ha commentato il caso che l’ha travolta in settimana, spiegando come siano andate le cose. Striscia avrebbe fatto un uso scaltro del montaggio e il trucco dell’intervista casuale sarebbe stato adottato per tutelare il cacciatore, che aveva detto di non rilasciare interviste programmate.
A cura di A. P.
313 CONDIVISIONI
Immagine

Parla Alessandra Borgia, dopo il mare di polemiche che l'hanno letteralmente travolta durante il corso della settimana, per quella contestata intervista "programmata" con il cacciatore di Ragusa che aveva trovato il corpo del piccolo Loris, rilascia un'intervista a Blogo nella quale decide di difendersi e motivare quanto accaduto, senza una frecciata chiara a Striscia, il programma di Antonio Ricci reo di aver in qualche modo alterato quanto accaduto con l'aiuto del montaggio: "All'inizio non volevo dire nulla. Ho dovuto metabolizzare il tutto. Questa roba non mi appartiene. Onestamente non ho fatto nulla e non pensavo di dovermi difendere su una questione non chiara dalle immagini ma che pensavo si risolvesse dopo. A me queste cose non mi piacciono. Ne sono rimasta fuori, non ho scritto nulla. Avrei potuto cavalcarle, ma a me non me ne frega. Il mio lavoro deve parlare. Non voglio visibilità, non voglio avere un caxxo. Ho 40 anni, non sono mai stata assunta. Chiedetevelo perché!".  La percezione dell'intervista combinata sarebbe stata data, a detta sua, da un montaggio che decontestualizzato e cambiato la cronologia dei fatti:

Non c'è stata la costruzione di una sceneggiata, di una fiction, di nulla! A me dispiace che dalle immagini di Striscia sia venuta fuori un'altra cosa, un modo di lavorare che non mi appartiene. Dal punto di vista cronologico sono stati montati dei pezzi in maniera non contestualizzata… Quando dico ‘fermatelo' non è quando dovevo intervistarlo ma all'inizio, prima di conoscerlo.

La colpa sarebbe dunque di Striscia La Notizia? Alessandra Borgia ammette di non aver capito per quale motivo il servizio sia andato in onda in quel modo, ma poi specifica: "Non faccio critiche agli altri. Io faccio giornalismo televisivo, so quanto i montaggi possano cambiare la realtà dei fatti in virtù di come vengono messe determinate scene. Tutti ci dicono ‘mi raccomando alle interviste, perché se tagliate in un certo modo può uscire fuori qualcosa di diverso rispetto a quello che l'intervistato voleva dire'. Adesso questo è stato fatto a me. Sono ferita, ma porca miseria nessuno mi ha chiesto ‘cosa è successo veramente?'!. Tutti mi hanno giudicato sulla base di quelle immagini. Mi sta bene per la gente che non mi conosce o sui social. Ma non per gli addetti ai lavori". 

La domanda che tutti si sono fatti negli ultimi giorni, in fondo, è una sola: perché fare tutto quanto si è visto nel servizio per un'intervista che sarebbe stata comunque realizzata? Quali elementi aggiungeva alla notizia? La giornalista è la prima ad evidenziare l'assurdità della ricostruzione di Striscia, proprio per l'assenza di motivazioni valide. I fatti ricostruiti dalla Borgia offrono una chiave di lettura a tutela del cacciatore:

Dieci minuti prima della messa in onda ero lì a fare le prove. Dietro le telecamere i miei operatori mi dicono ‘Alessandra, sta passando il cacciatore'. Io non lo conoscevo, ero andata lì per fare un'altra cosa su Santa Croce Camerina e su come avesse reagito all'omicidio. C'è stato anche un momento in cui non ricordavo neanche il suo nome. Allora dico ‘fermatelo, fermatelo', lui stava passeggiando con un amico. Io l'ho raggiunto, anzi è venuto lui alla mia postazione. Ci siamo messi dietro la telecamera e gli ho detto: ‘Stiamo per andare in onda, se ha voglia potrebbe dire delle cose'. Oltre ai miei tecnici lì c'erano altri giornalisti. Lui mi disse: ‘Abbiamo deciso con il mio avvocato che non avrei mai fatto l'ospite nelle trasmissioni, però, siccome io non ho niente da nascondere, se dovesse vedermi in giro e magari vuole una dichiarazione, vuole farmi una battuta… se ho voglia di rispondere, in base alle domande che mi fa, io non ho nessuno problema'. Quindi lui è andato via e io mi sono rimessa davanti alla telecamera. Io nel frattempo chiedevo ai miei operatori, perché la sua figura era importante soprattutto prima dell'arresto della madre di Loris. Anche se l'avevano già intervistato tutti, non dovevo fare lo scoop della mia vita. Onestamente….

Tutto sarebbe stato fatto, dunque, per tutelare la persona del cacciatore stesso, il quale non aveva intenzione di rilasciare interviste concordate, ma ha fatto capire che, se organizzato con casualità, uno scambio di battute sarebbe stato possibile. Nell'intervista rilasciata ai colleghi di Blogo (che potete ritrovare integralmente qui) che potetelcune parole anche in merito a quello che definisce il suo unico errore, ovvero quello di aver detto ai tecnici quella frase "Vi dico io quando fermarlo", che sta all'origine della presunta montatura del collegamento: "Pensavo che lui non si sarebbe fermato e io non ci sarei riuscita. Ma era solo uno sfogo fatto da me ai tecnici. Davvero ho dovuto rincorrerlo. C'è buona fede in tutto quello che ho fatto, invece dalle immagini di Striscia sembra tutto organizzato. Neanche ho fatto in tempo ad avvertire lo studio che lui ci sarebbe stato, perché neanche io lo sapevo. È avvenuto tutto in dieci minuti". 

Alessandra Borgia, come noto, si è vista anche costretta a chiudere il suo canale social, in questo caso per tutelare il figlio piccolo che avrebbe potuto vedere lo sfogo degli utenti sulla sua bacheca. Poi un accenno anche al coinvolgimento di Barbara D'Urso (che ha parlato della vicenda dicendosi estranea ai fatti) nel fatto accaduto: "No, io non mi relaziono con Barbara d'Urso, ma con la redazione, i vicedirettori. Ho spiegato loro le ragioni e le dinamiche senza andare oltre. Non voglio criticare il lavoro degli altri ma spiegare come sono andate le cose quel giorno. Messinscene, situazioni create ad hoc, fiction… Io sono una giornalista. Io non sono lo strumento per fare questo tipo di televisione, io sono una collaboratrice. Io lavoro con tutti, ma il modo è lo stesso. Con Quarto Grado, Pomeriggio Cinque, Mattino Cinque. Io sono la stessa sempre. A me non è mai stato chiesto nulla che potesse avere a che fare con la fiction. E io non mi sarei mai prestata. Io sono libera di dire che una cosa del genere non mi piace e non l'avrei mai accettata. Le schifezze io non le ho mai fatte!".

313 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views