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Alejandro De Mola attacca La Scimmia: “La rissa non c’è mai stata” (ESCLUSIVA)

Animato da una precisa volontà di riscatto, Alejandro De Mola racconta il suo percorso nel programma La Scimmia, la trasmissione da cui è stato espulso dopo una rissa che non sarebbe mai avvenuta.
A cura di Stefania Rocco
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Alejandro De Mola

Se la stanno vedendo brutta, soprattutto nelle ultime settimane, gli allievi de La Scimmia, la trasmissione in onda tutti i sabato all'interno del contenitore di due ore di Amici. Noi di Fanpage.it abbiamo intervistato Alejandro De Mola, il primo allievo espulso dal programma, invitandolo a raccontarci la sua versione dei fatti. E quello che Alejandro ci ha detto non è propriamente tutto quello che è passato in tv. Soprattutto in riferimento a quella rissa che, pur avendo determinato l'esclusione del ragazzo, non sarebbe in realtà mai avvenuta.

Alejandro, nella tua scheda comparsa sul sito del programma La Scimmia, si legge che dai 5 ai 6 anni hai "vissuto lo sfruttamento minorile". Che cosa intendevi dire?

Purtroppo nel mio paese di origine sono stato vittima di gente che abusa di bambini sia fisicamente sia a scopo economico. E mi riferisco a essere obbligati a lavori tipo vendere fazzoletti per strada e questo genere di cose. Ci picchiavano spesso. Quando si è piccoli, i grandi sono troppo forti e capita anche questo.

Il tuo percorso nel programma è stato particolarmente complesso. Ci racconti come lo hai vissuto?

E' stato un percorso molto difficile quasi come se io e le persone dello staff parlassimo due linguaggi completamente differenti. I miei gesti di disperazione, di richiesta di aiuto sono stati a volte un po' burberi, spesso anche polemici, lo riconosco. Ma avevo un unico scopo: ottenere le giuste condizioni per potermi prendere un diploma. Non sono stato mai capito. Chiedevo semplicemente i beni fondamentali come un posto dove vivere e un po' di soldi con cui mangiare, Tutto qua. Per il resto solo scuola. Purtroppo, non riuscendo a ottenere nulla di tutto ciò non riuscivo neanche a presentarmi a scuola.

Per quale motivo hai usato i soldi messi a disposizione dalla produzione che dovevano servirti per l'iscrizione a scuola?

Ho usato i soldi perché non si sapeva se il programma sarebbe andato avanti o sarebbe stato chiuso. All'epoca mi trovavo a Milano – città che assolutamente non conoscevo – con dei soldi che avrei dovuto utilizzare per pagare una scuola in un posto dove non sapevo dove dormire, vivere e mangiare. Ho trovato un paio di lavori inizialmente ma la redazione ci diceva che non potevamo lavorare perché dovevamo solo studiare e per me, che a differenza degli altri non avevo familiari che mi sostenessero, era un suicidio. Ho usato quei soldi per vivere in attesa di avere notizie sulle sorti del programma. Quando ci hanno fatto sapere che riprendeva, con i pochi soldi rimasti ho provato a fare l'iscrizione a Milano ma la produzione mi ha voluto per forza a Roma.

Ti sei pentito di averli spesi?

Sì per alcuni aspetti me ne sono pentito, perché se mi fossi iscritto subito a scuola mi avrebbero aiutato di più. Considera che appena hanno saputo che qui a Roma dormivo per terra, mi hanno trovato una sistemazione. Purtroppo in quel periodo non avevo per niente fiducia nel programma quindi la scelta giusta mi sembrava quella di temporeggiare e aspettare risposte concrete e definitive dalla produzione visto che sono sempre stati molto vaghi.

alejandro de mola

E' vero che la produzione del programma non si era fatta carico del tuo vitto?

Si è vero non si è mai fatta carico del mio vitto né a Milano né a Roma. Solo all'interno della Scimmia di Italia Uno avevamo la casa.

Credi che i professori abbiano avuto ragione nell'espellerti?

No, credo di no. Là dentro sono quello che ha più bisogno di questo aiuto e invece di mettermi nelle condizioni favorevoli per migliorare, si sono accaniti contro di me prendendolo come un fatto personale. E per me non è mai stato un fatto personale. Ammiro tantissimo la loro idea di aiutare i giovani e l'impegno con cui lo fanno ma forse è il modo che è sbagliato. Dovrebbero valorizzarci di più e screditarci di meno.

Che cosa è accaduto davvero in riferimento alla rissa di cui si è parlato nella puntata in cui sei stato espulso?

Salvo e Mattia, due amici conosciuti in trasmissione, hanno cominciato a litigare e un autista si è messo in mezzo tirando violentemente Salvo. Quando me ne sono accorto, gli ho chiesto di lasciarlo stare e di farsi da parte perché stava solo peggiorando le cose. La sua risposta è stata "Mettiti là lo dici a quella ……. di tua sorella". Lì mi sono arrabbiato e dato il forte amore che ho per mia sorella, mi ho cominciato a urlargli contro mentre gli altri mi trattenevano per farmi calmare. Poco dopo tutto si è calmato e il sottoscritto non ha messo le mani addosso a nessuno. E urlare non è una rissa.

Quando sei stato mandato via, non sembravi particolarmente dispiaciuto, anzi su Facebook hai dichiarato che trovavi il programma molto stressante. Ne deduco quindi che anche tu volevi uscire…

Il programma ( La Scimmia va in onda all'interno di Amici, ndr)è molto stressante più che altro per questo rapporto di conflitto continuo che c'è con i professori a causa del comportamento di molti di noi. Ammetto che noi non siamo dei santi ma non siamo neanche le persone pessime che ci definiscono loro. Siamo semplici ragazzi come s'incontrano in tutte le scuole, ragazzi che parlano, disturbano, seguono, fanno amicizia e litigano anche. Forse non erano pronti ad affrontare questo genere di progetto giacché mirano a creare la classe perfetta per loro. Io ho semplicemente realizzato che se non vado bene per il programma, a me va bene lo stesso. Si prende il diploma anche senza tv. E' piuttosto l'obiettivo del programma che perde d'efficacia. Volevano dare una mano a dei ragazzi che hanno avuto vite difficili, ragazzi con caratteri particolari. Se avessero voluto degli angioletti, il senso della trasmissione non sarebbe stato lo stesso.

Alejandro, t'interessa davvero prendere il diploma o il tuo obiettivo era solo la televisione?

A me interessa davvero il diploma. È un passo che mi sembra irraggiungibile e averlo così vicino per l'ennesima volta mi fa pensare solo alla conclusione dell'obiettivo. La tv era una nota piacevole, ovvio, a chi non farebbe piacere? Ma è un'arma a doppio taglio e per uno impulsivo come me, è molto pericolosa. La Scimmia per me era comunque l'ultima esperienza televisiva perché è un mondo troppo grande e fittizio. E non mi permette di stare sereno.

 la scimmia

Credi che i tuoi compagni siano interessati al diploma o alla tv?

I miei compagni sono divisi alcuni sono li solo per la tv ormai.. Altri invece ci credono davvero e ancora non si sono lasciati trasportare dal mondo dello spettacolo..

Vuoi dire qualcosa ai compagni di classe che non ti hanno difeso?

No, a loro nulla. Molti non conoscevano i fatti e hanno preferito non pronunciarsi. E con gli altri diciamo che non ho legato molto.

Vuoi lanciare un appello affinché ti riammettano nel programma?

Semplicemente vorrei dire che vorrei far vedere la persona che sono davvero, una persona con forte volontà e tanta voglia di riscatto nei confronti di una vita spesso ingiusta. E se ritengono di aver visto anche una piccola parte di questo in me allora date fiducia a quella parte. Perché quello è il mio cuore e quello sono io.

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