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Alcool, droga e gioco d’azzardo: la morte annunciata di Erin Moran

La parabola discendente di Erin Moran, una personalità fragile che non è riuscita a consolidare il successo e controllare la delusione del fallimento spegnendosi lentamente tra alcool, droga e gioco d’azzardo.
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La parabola discendente di Erin Moran è quella tipica affrontata da tutte le personalità fragili, quelle che non riescono a trovare un posto nel ‘gioco più grande' senza sbandare. L'enorme successo negli anni Settanta grazie al personaggio di Joanie, l'ambiziosa ed energica sorellina di Richie Cunningham, rappresenta il vero spartiacque per lei, croce e delizia di una vita che le poteva riservare ben altro. Una brusca sterzata avvenne già negli stessi anni di Happy Days, come riportano le storie e gli aneddoti sulla serie in cui si racconta di una Erin capricciosa e dai comportamenti spesso violenti e arroganti con cast e crew (il personaggio di Sarah Lynn in "BoJack Horseman" pare sia ispirato anche a lei).

Finito "Happy Days" sembra finire anche la carriera di Erin Moran che, dopo aver messo a segno una serie di flop dietro l'altro (compreso uno spin-off di Happy Days che ricordano in pochi, "Jenny e Chachi"), finisce per eclissarsi in droga, alcool e gioco d'azzardo. La sua popolarità resterà legata sempre al personaggio di Joanie e anche gli sporadici lavori presi tra gli anni '90 e il 2010, ultimo anno in cui ha ufficialmente lavorato, restano quasi tutti legati al ricordo di quegli anni. Anche Carlo Conti, nel 2010, la chiamerà ospite per una puntata de "I migliori anni" (alla quale parteciperà, ma in una edizione diversa, anche Tom Bosley nella sua ultima apparizione pubblica prima di morire).

Distrutta dalle delusioni lavorative, dalle pochissime chiamate per ruoli nuovi, come una piccola comparsa in "Beautiful" e niente di più, Erin Moran si lascia andare al peggio: droga, alcool ma soprattutto gioco d'azzardo. Sono molti i ritagli di giornale che raccontano di una Erin Moran protagonista in negativo di serate in squallide case da gioco della California, momenti finiti spesso in schiamazzi e liti plateali in pubblico con suo marito, Steven Fleischmann. Dopo il pignoramento della sua casa a Los Angeles, acquistata ai tempi d'oro di Happy Days, era andata a vivere con il suo secondo marito nella roulotte della suocera. Fece scandalo la notizia, nel 2012, quando entrambi furono cacciati dalla suocera per il loro comportamento dissoluto. Henry Winkler, che oggi ha speso parole di cordoglio molto sentite, aveva provato fino alla fine ad aiutarla, a farle trovare una strada diversa, un lavoro che le restituisse quella dignità e quella serenità perduta da tempo. Nessuno è mai riuscito a starle dietro e adesso è ormai troppo tardi.

Non si conoscono ancora le cause della morte. La polizia quando è arrivata sul posto, dopo una chiamata anonima al 911, non ha potuto che constatare la morte della donna e, al riconoscimento, rendersi conto che fosse proprio la "Sottiletta" di "Happy Days". L'autospia chiarirà tutto, ma intanto c'è solo tristezza dietro questa storia.

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