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Addio al cavallo della Rai: chiude la sede di Viale Mazzini per l’amianto nei muri

Rilanciare radio e web, chiedere ai sindacati contratti più moderni e flessibili, evitare il ricorso a società esterne e chiudere le storiche sedi Rai a causa dell’amianto nei muri. Male la raccolta pubblicità che cala del 6% in quattro anni.
A cura di Fabio Giuffrida
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Indignato il Direttore generale Rai Luigi Gubitosi, non ne può più di sprechi e appalti esterni. E' l'ora di risparmiare, di utilizzare solo le risorse interne scommettendo anche sulle nuove tecnologie, sul web in primo luogo. Ma è il momento anche di passarsi una mano sulla coscienza, chiudendo i palazzi storici di Via Cernaia a Torino e Viale Mazzini a Roma dove c'è l'amianto nei muri. Un trasloco che avverà tra il 2013 e il 2014 e che consentirà una bonifica delle sedi storiche della Rai la quale adesso punta ad un miglioramento, ad un restyling: il cambiamento si è già avvertito con Milena Gabanelli che ha detto no al trasferimento del suo Report al giovedì sera contro Santoro su La7. La risposta del Dg Rai? Non ha pressato, anzi ha replicato con un sereno "le sfide si fanno in due". Dello stesso avviso è anche Fabio Fazio che finalmente torna a respirare in un clima di collaborazione con i piani alti di Viale Mazzini. Ma adesso anche un esercito di precari sarebbe a rischio, si tratta di duemila persone.

Ottimizzare le risorse interne alla Rai – Bisogna far lavorare i dipendenti Rai come ai tempi d'oro, senza affidare tutto a società esterne: i programmi di Fiorello, Fazio, Milly Carlucci potrebbero essere confezionati in casa Rai (che in Belgio è quasi sparita), mettendo da parte Ballandi ed Endemol. Efficace e diretto il documento che ha inviato ieri il Dg Rai alla commissione parlamentare di vigilanza dove ha attaccato senza mezzi termini anche Radio Rai dove gli introiti sono scesi da 72 a 48 milioni di euro in 5 anni. Male i siti internet, il Direttore generale è davvero sbigottito:

I siti Rai sono molto modesti e poco incisivi.

Nessun licenziamento ma troppi dipendenti Rai – Oggi lo spettacolo e l'informazione passano per il web ma la Rai sembra ancora non averlo capito. Troppi anche i dipendenti, anche se licenziarli sarebbe davvero inopportuno in questo momento; rischio che è stato immediatamente smentito da Gubitosi il quale non ha intenzione di mandare a casa nessuno. Eppure i numeri parlano chiaro: 3.634 dipendenti a tempo indeterminato e 506 a tempo determinato nei centri di Produzione Rai nei quali si denotano "sovrapposizioni ed inefficienze". Anche il contratto con i lavoratori va rivisto perchè zeppo di "elementi da tempo superati": la stessa Milena Gabanelli aveva denunciato che le regole restrittive per i dipendenti Rai non avrebbero permesso altrimenti ai suoi giornalisti di fare tutto da soli, di essere più autonomi e veloci, occupandosi ad esempio di montaggio e riprese. Il 17 Ottobre incontro con i sindacati, da lì si deciderà il da farsi.

Male la raccolta pubblicitaria – E' scesa addirittura dal 29% del 2007 al 23% del 2011; anche Radio Rai avrebbe "dissipato 24 milioni di introiti dal 2007 ad oggi". E' arrivato il momento di voltare pagina, di tornare agli antichi splendori di mamma Rai, di cominciare a fare davvero servizio pubblico non facendosi mettere i piedi in faccia dalla tv commerciale. Primo passo: riconquistare la fiducia del pubblico; ergo combattere l'evasione del canone.

Di seguito in esclusiva per Fanpage.it le foto degli studi Rai di Viale Mazzini, Via Teulada e Saxa Rubra

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