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A Mattino Cinque i genitori di Vanessa Scialfa: “Il movente non è la gelosia”

A Mattino Cinque i genitori di Vanessa Scialfa, uccisa ad Enna dal fidanzato Francesco Lo Presti: “Non è stata uccisa per gelosia. Lui era lucido e deve essere processato subito”
A cura di Fabio Giuffrida
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Enna, il luogo dove è stato rinvenuto il corpo di Vanessa

A "Mattino Cinque" stamattina sono intervenuti i genitori di Vanessa Scialfa, 20enne uccisa dal fidanzato Francesco Lo Presti, 34 anni, dopo averla strangolata e poi buttata sotto un cavalcavia a Pasquasia (nella foto a sinistra, ndr), tra Caltanissetta ed Enna, poichè aveva nominato il nome del suo ex, Alessandro, durante un rapporto sessuale. In collegamento da Enna Paolo Del Debbio ha raccolto le testimonianze di Isabella e Giovanni Scialfa.

Il padre ha voluto precisare quale fosse il vero movente dell'omicidio, rigettando la tesi che si fosse trattato di un raptus di gelosia dal momento che sua figlia "sarebbe stata ritrovata completamente vestita". Contesta anche la notizia secondo la quale Lo Presti avesse fatto uso di cocaina e che quindi avesse colpito la 20enne in un momento di non lucidità, quasi a voler giustificare il suo atroce gesto. "Queste sono le dichiarazioni che Lo Presti sta facendo per buttare fango su mia figlia", ribadisce a Mattino Cinque. Sua figlia, quindi, forse gli avrebbe detto di volerlo lasciare. Questo avrebbe portato il 34enne ad uccidere la fidanzata e poi a tentare di suicidarsi, tanto da spingere il padre di lui a chiamare le forze dell'ordine. Lo Presti avrebbe commesso l'omicidio in lucidità, e per questo la sua posizione potrebbe aggravarsi.

Giovanni Scialfa, dunque, smonta il movente del raptus di gelosia. Gli fa eco la madre Isabella: "Io non ho mai chiesto le scuse dei genitori di Francesco. Non mi servono e non basterebbero". Ma ha promesso alla figlia di non nominarlo più, adesso tutte le attenzioni sono rivolte a lei, a quell'"angelo", così l'ha chiamato il suo ex, durante il funerale – con una cattedrale colma di amici, parenti e conoscenti in lacrime – che è volato via troppo presto. I genitori adesso si appellano alla giustizia chiedendo che il processo venga fatto subito, senza sconti di pena per l'assassino, il quale ha confessato dopo 12 ore di interrogatorio. Gli inquirenti infatti gli hanno fatto credere che la giovane vittima si fosse salvata: "Non è possibile" ha replicato Lo Presti, ammettendo quindi l'omicidio. E' l'ennesimo caso di violenza alle donne: sono 54 le donne uccise dagli uomini nel 2012. 

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